Dall’autunno del 2009 sono numerose  le lamentele giunte alle redazione dei giornali per gli aumenti delle tariffe RCA che le compagnie d’ Assicurazioni richiedono ai propri clienti al momento del rinnovo della polizza. I meccanismi sono diversi, perché al semplice aumento secco della polizza rispetto all’anno precedente del “solo” 10% fa il paio con la scomparsa del “Bonus” in diminuizione che, in mancanza d’incidenti avrebbe dovuto beneficiare la polizza stessa. Finalmente la buona notizia che da qualche giorno l’Antitrust ha avviato un’indagine per  verificare l’andamento dei prezzi e dei costi nel settore delle assicurazioni Rc auto.   


L’indagine, precisa l’Autorità, è stata sollecitata dall’opinione pubblica e da una doverosa necessità di controllare perche i prezzi sono aumentati,  nonostante le riforme effettuate negli ultimi tre anni e ci sarà una approfondita valutazione dell’andamento dei prezzi effettivi e dei costi del settore, con particolare riguardo all’entrata in vigore della procedura di risarcimento diretto: dopo tre anni di applicazione del nuovo sistema,  l’attesa riduzione dei costi, con effetti benefici sui consumatori, non si è verificata.
Per questo – prosegue l’Antitrust – occorre capire se la riforma, nella sua concreta attuazione, abbia prodotto la necessaria spinta competitiva o se, al contrario, occorrerà introdurre nuovi correttivi per rimuovere eventuali ostacoli alla piena produzione degli attesi effetti concorrenziali. Sarà, particolarmente accurata l’analisi delle diverse politiche di controllo dei costi dei risarcimenti adottate dalle compagnie, delle politiche commerciali effettuate in termini di ristrutturazione dei portafogli clienti, di copertura o scopertura di aree del territorio nazionale, tipologie di veicoli assicurati e rischi assunti, con conseguenti effetti sulla domanda e sul confronto competitivo dell’offerta. La Rc Auto è uno dei settori principali del mercato assicurativo e nel 2009, la raccolta premi ha superato i 17 miliardi di €, con una incidenza del 46,3% sul totale rami danni e del 14,4% sul portafoglio complessivo. Secondo i dati Istat, inoltre, nel 2007 ciascuna famiglia ha speso in media, per l’assicurazione dei mezzi di trasporto privati, quasi 1000 € all’anno, pari all’1,2% del PIL. L’auspicio degli automobilisti è di un coordinamento a livello territoriale, nelle operazioni di verifica, anche a posteriori, di tutte quei mini-raggiri fatti ai danni delle Compagnie di Assicurazioni che fanno lievitare i costi degl’incidenti con sopravalutazioni dei danni, di invalidità causate da sinistri stradali, i cosiddetti colpi di frusta che quasi immancabilmente si tramutano in invalidità permanenti. Sono tutte truffe che per andare a segno  hanno bisogno di un sottobosco fatto di periti, autofficine, carrozzieri, medici compiacenti che, per qualche centinaio di euro, scaricano sulla collettività danni sostanziosi e permanenti.

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