I dati dello scorso fine settimana ci raccontano di 20 morti in incidenti stradali, due dei quali con meno di 30 anni. Sette gli incidenti mortali che hanno coinvolto veicoli a due ruote ed il 30 % degli incidenti è causato dalla perdita di controllo dell’auto,da parte del conducente, nella fascia oraria che va dalle 22 alle 6 del mattino sono decedute altre tre persone, in tre incidenti mortali.


Insomma tutto questo potrebbe far riflettere su alcuni punti relativi alla sicurezza stradale e sul nostro comportamento alla guida di auto e motocicli.

Un accordo nato tra l’Ania e il Ministero dell’Interno, fa si che le Forze dell’ordine abbiano in dotazione 150 precursori digitali per l’alcool e 20 postazioni complete per controllare la guida in stato di ebrezza e sotto effetto di sostanza stupefacenti.

Circa il 30 % degli incidenti stradali ha come causa l’alcool e la droga, e del totale di vittime dello scorso anno, 1200 avevano meno di trenta anni.

Un primo passo potrebbe essere che dal 2013 sarà obbligatoria per i ciclomotori a due ruote, quelli a tre ruote ed i quadri cicli leggeri, cioè le Microcar, con cilindrata inferiore ai 50 cm cubi, una vera e propria patente. La nuova patente si chiamerà AM e sostituirà il certificato di idoneità alla guida, il patentino, che ora è in vigore.

Da un’indagine condotta dall’Ania, 9 italiani su 10 condannano le infrazioni commesse alla guida di un’ auto, ma sempre un 70% afferma di non rispettare il Codice della Strada.

Infine statisticamente le prime tre cause di incidenti stradali sono: il mancato rispetto dei limiti di velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di sostanze psicotrope, ed il mancato rispetto della distanza di sicurezza.

Insomma con un po’ di buon senso ed un maggiore rispetto per chi è in auto al nostro fianco, oltre che per noi stessi, potrebbe far archiviare il primato europeo dell’Italia, come nazione con maggior numero di sinistri.

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