Se vedi una Toyota Prius a San Francisco addobbata con un cilindro sul tetto, guardate se c’è il conducente, forse vedrete delle antenne!
L’azienda Google ha appena reso noto ciò che gli scrittori hanno sognato nella serie TV K2000 Una macchina auto-guidata “intelligente” .
Questo è un grande anno perchè tale vettura circola sulla West Coast, avendo già macinato 322.000 km, senza incidenti.
Dietro a questo progetto, c’è uno dei cinque migliori ricercatori nel campo dell’intelligenza artificiale (AI) del mondo: Sebastian Thrun.
Incontrato in California, il tedesco di 44 anni direttore del laboratorio di intelligenza artificiale alla Stanford University e attivato da Google, ha dichiarato: “La nostra macchina utilizza laser, radar, sensori, telecamere e GPS per analizzare, con un computer potente, tutti gli elementi di traffico a velocità molto superiore a quella del cervello umano.
La GoogleCar è quindi più sicura di un guidatore ubriaco che può essere stanco o distratto. “E’ il miglior concentrato di una squadra di una dozzina di autisti che hanno diversi stili di guida, da” prudente “(l’auto tende a lasciare spazio e precedenze agli altri veicoli) a “molto aggressivo” (non esita a farsi largo).
Il ricercatore non è al suo primo tentativo. Nel 2005 ha vinto il Darpa Grand Challenge, una gara di vetture di auto-guidate nel deserto.
Egli non vede un uso commerciale della sua invenzione prima di 7-8 anni. “Il nostro obiettivo è la sicurezza assoluta. Il rischio, minimo, di un incidente potrebbe essere molto travisato dai media “Di contro, è soddisfatto, perchè l’auto “auto-guidata” rivoluzionerà il traffico del futuro : ” Il loro uso in car-sharing ridurrà il numero di veicoli in città.
I ciechi la potranno usare. Inoltre, le vetture auto-guidate potranno andare tutte alla stessa velocità, formando una sorta di “road trains” , migliorerà notevolmente il flusso del traffico e l’UE sta lavorando a tale progetto. Soprattutto, ci saranno molti meno incidenti. Forse le Assicurazione del settore RCA non saranno soddisfatte.
Fonte: assicurazioneblog
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