Leggendo un po’ e documentandoci, potremo provare a fare delle considerazioni in merito alle auto alimentate ad idrogeno, anche se, alcune case automobilistiche annunciano che nel 2015 saranno in commercio. Sono nove i gruppi automobilistici che hanno firmato un accordo che prevede la commercializzazione di auto elettriche con propulsione a celle combustibili
Ma se ci documentiamo maggiormente, possiamo porci dei quesiti interessanti.
Innanzitutto, come si produce l’idrogeno?
L’idrogeno si ricava dalla molecola dell’acqua che deve essere scissa in idrogeno ed ossigeno, ma per ottenere questa scissione occorre energia! Per ricavare questa energia occorrerà un processo chimico, detto reforming , che dosa le diverse frazioni, ma partendo sempre dagli idrocarburi, cioè dal petrolio!
Oppure si può ricavare energia dal carbone per produrre l’idrogeno.
Si può ricavare energia anche da processi che utilizzano fonti rinnovabili, eolica, solare, idroelettrica. Ed è forse qualcosa su cui puntare maggiormente.
L’idrogeno può essere ricavato, per avere senso, da energia pulita, come vento e solo, come avviene in Puglia, dove dovrebbero essere impiantati dei distributori ad idrogeno, ed i sei province pugliesi saranno impiantati distributori di idrometano ( 30 % di idrogeno) che alimenteranno le auto con motore predisposto.
Se invece, attraverso un po’ di accurati calcoli, si arriva a dedurre che la quantità di petrolio da dover trasformare, sarà maggiore rispetto a quella che si importa oggi.
Meglio sarebbe, per ridurre l’inquinamento e quindi le emissioni di CO2, introdurre alcune auto, tipo quella della Toyota, la Prius, che funziona a benzina e consuma 1 litro per fare 17 Km. L’alimentazione è ibrida, elettrica e a benzina, ma il motore a benzina funziona ad un regime di giri ottimale, capace di ricaricare sempre le batterie.
Quindi se non riusciamo a risparmiare sulle Assicurazioni auto almeno potremo provare a risparmiare sul rifornimento ad idrogeno.
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