Le cause dell’aquaplaning sono svariate: l’eccessiva velocità, l’inefficienza delle sospensioni, così come l’usura degli pneumatici, e il rapporto tra la massa dell’auto e la porzione di manto stradale.
Il rimedio che viene usato in città è utilizzare un manto stradale che sia costituito da asfalto drenante e quindi poroso, per evitare così la formazione di zone con strati di acqua. Anche se in luoghi dove si raggiungono temperature di zero gradi, le acque possono gelare e creare strade gelate.
Gli altri rimedi sono a carico del conducente del veicolo, cioè la manutenzione di gomme e sospensioni.
L’aquaplaning è la perdita del controllo dell’auto quando si passa a velocità sostenuta attraverso le pozzanghere.
Esso può essere parziale se coinvolge solo due ruote o totale.
A cosa andiamo incontro?
Anche se siamo abbiamo la patente da qualche anno, possiamo trovarci di fronte a due casi estremi e dobbiamo sapere come comportarci alla guida della nostra auto.
La prima cosa che può verificarsi è lo slittamento delle ruote che perdono l’aderenza sul manto stradale, tutto dipende anche da quanto gli pneumatici siamo usurati, perché aumenti l’effetto scivolamento.
A volte può accadere di procedere ad una velocità così sostenuta da non riuscire ad operare nessuna reazione. Quindi fate molta attenzione, l’acqua è un nemico della stabilità dell’auto.
Quindi deceleriamo piano piano e cerchiamo di rallentare per fare in modo che si possa ridurre lo strato d’acqua, che si è formato tra le ruote e l’asfalto, e quest’acqua possa essere spinta lateralmente all’auto. Evitare sterzate brusche e frenate improvvise, al contrario controllare bene il volante.
Il caso opposto potrebbe essere quello di trovarsi immersi nella pozzanghera e subire un brusco rallentamento della vettura, evitare brusche sterzate, non frenate.
Procedete piano fino a riacquistare il controllo dell’auto in maniera equilibrata. Rendiamoci conto che la tenuta di strada con l’acqua si riduce drasticamente, e con essa aumenta il rischio della sicurezza stradale.
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